Pratiche di agroecologia
Esistono numerose pratiche di agroecologia a piccola, media e grande scala che permettono di migliorare l'impatto della produzione di cibo. Negli scorsi anni ne abbiamo provate un pò (e continueremo a farlo!), eccovi una breve lista
Coltivazione in vaso
Se avete poco spazio, vivete in città oppure non volete cimentarvi in grandi opere agrarie, piantare in vaso è una soluzione ottimale. Qualche consiglio su questa tecnica:
- Usate vasi larghi e profondi, se possibile, per evitare che la pianta soffra di stress idrici;
- Scegliete consociazioni di piante che crescano in armonia: nelle immagini vedete i pomodori coltivati con cavolfiore e peperoncino, oppure nel grafico due consociazioni classiche.
- Mettete il vaso ben esposto alla luce, ma se siete in zone calde cercate una posizione parzialmente in ombra durante il giorno. Stessa cosa vale per il vento, evitate di esporre il vaso a venti forti sia in estate che in inverno.
- Fate attenzione al suolo: usate del buon terriccio ma mescolatelo con argilla espansa e suolo coltivabile, preferibilmente argilloso ma non troppo pesante. La parte superficiale ricopritela con foglie e rami sottili, per imitare lo strato di humus di un terreno maturo.
- I vasi migliori da usare sono quelli in terracotta!
- Usate vasi larghi e profondi, se possibile, per evitare che la pianta soffra di stress idrici;
- Scegliete consociazioni di piante che crescano in armonia: nelle immagini vedete i pomodori coltivati con cavolfiore e peperoncino, oppure nel grafico due consociazioni classiche.
- Mettete il vaso ben esposto alla luce, ma se siete in zone calde cercate una posizione parzialmente in ombra durante il giorno. Stessa cosa vale per il vento, evitate di esporre il vaso a venti forti sia in estate che in inverno.
- Fate attenzione al suolo: usate del buon terriccio ma mescolatelo con argilla espansa e suolo coltivabile, preferibilmente argilloso ma non troppo pesante. La parte superficiale ricopritela con foglie e rami sottili, per imitare lo strato di humus di un terreno maturo.
- I vasi migliori da usare sono quelli in terracotta!
Orto Giardino Mediterraneo
Prendendo spunto dai tradizionali orti domestici del Sud Italia e da pratiche agroecologiche riscoperte ora, come la "Food forest", cerchiamo di ridare dignità (e produttività) a piccoli spazi inclusi nel tessuto urbano, consociando sotto alberi da frutto come susini, kaki, fichi, nespoli e molti altri , ortaggi per il consumo domestico. Il suolo è tenuto in grande considerazione e lavorato il minimo necessario. Spazi come questi diventano non solo luoghi di produzione ma anche di svago e relax per gli abitanti che ne usufruiscono.
Passive rewilding (Rinaturalizzazione passiva)
Il passive rewilding ha l'obiettivo di ridurre l'intervento umano negli ecosistemi, restituendo alla natura la terra coltivata dall'uomo e ripristinandone i processi. Implica la gestione passiva delle successioni ecologiche e la riduzione dell'influenza umana sui paesaggi.
Giardini Urbani
Anche piccoli giardini casalinghi possono diventare orti produttivi e biodiversi, se progettati correttamente. E' necessario innanzitutto osservare lo spazio e definire le finalità della coltivazione rispetto alle persone che abitano lo spazio. La coltivazione del giardino è un processo lento di trasformazione del terreno e della persona che lo coltiva. Errori e ripensamenti sono all'ordine del giorno, ma sono necessari per la realizzazione di un orto che sia sostenibile per l'economia domestica.
DEAD HEDGE (Siepe secca)
La "Dead Hedge" è un'antica pratica anglosassone, che consiste nel raccogliere e sistemare ramaglie secchie di varie dimensioni, per formare una barriera (probabilmente nata per fermare animali selvatici). La dead hedge può fungere da riparo per varie specie di insetti, altri invertebrati utili, piccoli mammiferi ed anche piante che necessitano di umidità e riparo. Può svolgere una funzione estetica. Dal punto di vista culturale, la dead hedge potrebbe essere di difficile comprensione per le sue peculiarità, quindi è necessario comprendere quali possono essere le criticità legate alla sua costruzione. Ad esempio, la struttura in foto è stata ripetutamente incendiata e quindi distrutta nel corso degli anni.
ORTO SINERGICO
L'orto sinergico è una tecnica permaculturale (coniata da Emilia Hazelip a partire dal lavoro di Masanobu Fukuoka) che consiste nella costruzione di bancali rialzati, dove numerosi ortaggi, piante da fiore e arbusti vengono consociati per intensificare la produzione e imitare processi naturali di rigenerazione del suolo, interazioni tra impollinatori, insetti utili, piante e uomini. La tecnica, di per sè valida in linea teorica, dev'essere però applicata con molta attenzione: ad esempio terreni argillosi e clima caldo secco (come nel Sud Italia) richiedono una manutenzione elevata. Come per ogni tecnica è necessario sperimentare, sbagliare, migliorare, evolvere sul campo.